Oggi parleremo di un disturbo molto diffuso, ma ancora purtroppo poco trattato dai media, ovvero il Disturbo Ossessivo Compulsivo. In generale, i “non addetti ai lavori” conoscono poco gli aspetti più importanti di questa sindrome peraltro molto diffusa, se non per gli aspetti ritenuti più bizzarri a livello comportamentale che la caratterizzano. In realtà il DOC è in grado di causare notevole disagio in chi ne soffre, nonché senso di vergogna e scoramento. Spesso le conseguenze del DOC sono evidenti non solo sul piano emotivo, ma anche su quello sociale e lavorativo, in quanto frequentemente è in grado di compromettere il normale svolgimento delle attività quotidiane. Per fortuna tale disturbo è assolutamente curabile e grazie ai trattamenti psicoterapici e/o farmacologici è possibile tornare a svolgere una vita serena ed appagante.
Secondo il Manuale Diagnostico e statistico dei Disturbo mentali il Disturbo Ossessivo Compulsivo è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e/o di compulsioni.
Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi intrusivi e ripetitivi, percepiti come incontrollabili da chi li sperimenta. Tali idee sono sentite come disturbanti e solitamente giudicate come infondate o eccessive.
Le ossessioni del disturbo ossessivo-compulsivo attivano emozioni sgradevoli e molto intense, quali soprattutto ansia, disgusto e senso di colpa. Di conseguenza, sentono il bisogno di fare il possibile per rassicurarsi e gestire il proprio disagio emotivo.
Le compulsioni tipiche del disturbo ossessivo compulsivo sono dette anche cerimoniali o rituali. Sono comportamenti ripetitivi (come controllare, lavare/lavarsi, ordinare, ecc.) o azioni mentali (pregare, ripetere formule, contare) finalizzati a contenere il disagio emotivo provocato dai pensieri e dagli impulsi che caratterizzano le ossessioni sopra descritte.
Le compulsioni diventano facilmente rigide regole di comportamento e sono decisamente eccessive, talvolta bizzarre agli occhi degli osservatori.
Tale disturbo può tradursi in tantissimi ambiti differenti, ma esistono due grandi tipologie di ossessioni:
- Da pulizia ( quando il soggetto teme in maniera eccessiva di poter essere contaminato dai germi/ batteri presenti sulle superfici o dalle persone con cui entra in contatto e mette in atto una serie di rituali di decontaminazione per eludere tale pericolo )
- O da controllo ( la persona mette in atto costanti e ripetuti controlli per evitare che possano scatenarsi situazioni catastrofiche o di disagio. Tali controlli possono tradursi in rituali “quasi magici”, oppure in costanti check, ovvero dei veri propri test per verificare che le cose stiano andando nel verso giusto).
In alcuni casi possono essere presenti ossessioni pure, qualora la persona non metta in atto comportamenti compulsivi per ridurre l’ansia causata dalle ossessioni.
Spesso chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo è caratterizzato da tratti personalità specifici accompagnati da rigide credenze metacognitive: - Scarsa o nessuna tolleranza dell’incertezza (spesso le ossessioni non sono totalmente infondate, ma sussiste una probabilità molto bassa che possano verificarsi, il soggetto sovrastima la probabilità che avvenga oppure non tollera di non poter avere il totale controllo sulla situazione)
- Perfezionismo e credenze molto (il paziente possiede schemi molto rigidi circa il modo in “devono essere fatte” oppure su “come devo andare le cose” e non accetta che la situazione reale si discosti rispetto alle aspettative).
- Forti “doverizzazioni” (regole di comportamento molto rigide caratterizzate da convinzioni quali “Io devo comportarmi sempre in maniera onesta”, “Una persona innamorata deve pensare solo al bene del partner”, “)
- Dubbi e fenomeni legati al dubbio
- Fusione pensiero azione (si sopravvaluta il pensiero, pensare una cosa significa che accada)
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è il trattamento più efficace per questo tipo di disturbo. E’ costituita appunto da interventi comportamentali (che consistono nella graduale esposizione allo stimolo ansiogeno unitamente alla prevenzione della risposta compulsiva) e interventi di tipo cognitivo (che mirano alla modificazione di pensieri e credenze disfunzionali che fungono da fattori scatenanti e di mantenimento della sindrome ossessiva).
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